Da Berlinguer a Farage, senza passare dal via
Giu 13Quando si fa una scelta si hanno minimo due possibilità, di solito equipollenti o mutualmente escludentesi, in maniera tale da necessitare una riflessione, il vaglio delle ipotesi e dei programmi delle rispettive alternative. Tutto ciò non è accaduto nella votazione online del M5S per decidere il compagno di merende in Europa: il maxidestrorso Farage col suo Ukip ha vinto con il 78% delle preferenze grilline, risultato ampiamente scontato, e in barba a tutta la retorica su Berlinguer.
Ma c’era una vera scelta? Le due uniche alternative sul sondaggio nel Blog erano Ecr e Non iscritti: quest’ultima era un palese suicidio politico – e lo stesso Grillo se n’è accorto, facendo terrorismo psicologico per veicolare i voti altrove; i primi, invece, sono costituiti in larga maggioranza dal Conservatori di David Cameron (ergo ka$ta), che hanno espliciti intenti di limitare la libertà nel Web (ergo ka$tissimi). Tagliati fuori i Verdi, che pur avevano espresso apertura nei confronti del M5S e che persino i guru dei grillini Scanzi e Travaglio avevano indicato come la migliore scelta. Di loro niente, neanche l’ombra.
Paradossalmente, queste votazioni online ricordano le primarie del PD, dove Renzi sconfisse Cuperlo e Civati poiché di questi ultimi o erano legati alle logiche della gerontocrazia interna (Cuperlo) o erano sconosciuti, troppo a sinistra e troppo rischiosi (Civati).
Insomma, Italia e Inghilterra son destinate a stare assieme, oltre a sfidarsi per la Coppa del Mondo. Rimane improbabile l’alleanza con Le Pen, benché ipotizzata da alcuni; sia la valchiria francese che il duo Farage-Grillo dovranno spazzolare gli ultimi partiti rimasti sulla piazza, per raggiungere la necessaria quota sette. Sempre, naturalmente, se Farage non finisce in prigione.
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